La riscoperta di un cereale antico, la sapienza secolare della tradizione birraria bavarese, l’estro e il tocco di classe di una campione nostrano: la Vùdù si racconta come armonia degli opposti, dove bianco e nero si toccano e generano una connessione diretta, riflettendosi in un boccale (si consiglia naturalmente il capiente e sinuoso weizenbecher) dal colore fulvo tendente al bruno, con una schiuma copiosa e compatta color cappuccino.

Dunkelweizen secondo la canonica classificazione stilistica, realizzata con abbondante impiego in ricetta di frumento – il famigerato grano del miracolo, varietà autoctona riscoperta dopo decenni di oblio, distinta da qualità minerali peculiari e da un basso contenuto glutinico – e caratteristico lievito ad alta fermentazione, che la rende particolarmente stuzzicante all’olfatto, con le classiche note fenoliche speziate (chiodo di garofano) e diffusi profumi fruttati (banana matura) che si amalgamano ai malti tostati, che donano colore e sfumature gustative da crosta di pane integrale, cacao e caramello dolce.

Rotonda e avvolgente al sorso, cremosa e al tempo stesso brillantemente effervescente, con uno spunto finale ben calibrato sull’utilizzo di luppoli aromatici inglesi.

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