Per cimentarsi con la loro prima Italian Grape Ale, i ragazzi di Ca’ del Brado hanno scelto un vigneto storicamente legato al loro territorio, adatto a sostenere i processi di fermentazione spontanea tipici della cantina brassicola: la varietà a bacca bianca Grechetto Gentile (tradizionalmente destinata al più tipico e popolare vino bianco dei colli bolognesi, il Pignoletto), coltivata secondo metodo biodinamico dall’azienda vitivinicola Gradizzolo.

Le uve per la Û Baccabianca sono impiegate fresche al momento della vendemmia: diraspate e leggermente pigiate, sono poste in macerazione insieme al mosto di birra (per un 10% del volume totale) in botti di rovere per un periodo dai sei agli otto mesi. Qui i lieviti selvaggi e la flora microbica naturalmente presente sugli acini innescano il processo fermentativo, successivamente rinvigorito da un inoculo di brettanomiceti – la maturazione in bottiglia contribuisce infine all’assestamento delle componenti tanniche e al raggiungimento del giusto equilibrio complessivo.

Il calice dalla tonalità leggermente ambrata effonde delicati aromi floreali, di frutta esotica e a pasta gialla matura, seguiti da note secondarie più spiccatamente vinose, smussate da un’austera eleganza ossidativa. Il sorso è discretamente pieno, ispessito dai tannini e arrotondato da una traccia legnosa; l’effervescenza è gentile, con una sottile e fresca vena acidula che attraversa l’intera bevuta, tendenzialmente caratterizzata da sentori dolci e fruttati (ananas, albicocca), ma con un finale decisamente secco e asciutto che ne favorisce la piacevolezza.