In fiammingo, Winterkoninkske (letteralmente, il re dell’inverno) è lo scricciolo, l’uccellino (ritratto in un angolo nella caratteristica etichetta) che tradizionalmente annuncia l’arrivo della stagione fredda, quando dalla campagna si sposta verso i centri abitati alla ricerca di un luogo più caldo dove costruire il nido. E nella tradizione celtica, lo scricciolo è anche legato al giorno di Santo Stefano, avendo – secondo la leggenda agiografica – indirizzato col suo canto incessante i soldati romani verso il nascondiglio del santo, poi martirizzato.

Come la si preferisca interpretare, l’impostazione natalizia di questa storica birra del marchio artigianale belga Kerkom (da quest’anno ribattezzata Winterbinkske) è sincera e manifesta: prodotta con sette diverse tipologie di malto d’orzo (e con un pizzico di fiocchi d’avena) e due varietà di luppoli belgi, riempie il calice di un elegante color bruno scuro dai riflessi rossastri e con una schiuma beige fine e cremosa, particolarmente persistente.

L’espressione aromatica è caratterizzante e intensa, rimandando a note di cereali tostati, caramello abbrustolito, frutta disidratata (dattero, uva sultanina) e sotto spirito (amarene), ed è percorsa da un sottile vena fermentativa che accenna alla liquirizia.

Morbida e corposa al sorso, si struttura attorno a una leggera dolcezza iniziale dalle sfumature di toffee e cacao, che man mano arriva a svelare sentori fruttati (prugna, ribes nero) più netti, con una calda – ma non invadente, perché la robustezza alcolica è ben nascosta! – impronta liquorosa.

Avvolgente e tradizionale, è una bevuta natalizia che non può mancare per ogni vero appassionato!