Lo storico marchio Menaresta rappresenta uno dei principali punti di riferimento nel panorama artigianale italiano: fondato nel 2007, ha costruito un solido legame col territorio brianzolo con un profilo pubblico non eccessivamente dedito allo show business, puntando tutto sulla concretezza del duro lavoro in sala cotte, che ne ha consacrato la stima di bevitori e appassionati. Come interpretazioni accademiche e originali di stili brassicoli internazionali, alcune etichette rappresentano vere e proprie pietre miliari della produzione nostrana, sinonimi di freschezza e qualità.

La Birra Madre nasce dall’amore per il pane, simbolo della civiltà contadina e prodotto di fermentazione del cereale – proprio come la birra! Con la collaborazione del rinomato panificatore Davide Longoni (dalla bottega di Porta Romana, a Milano) i birrai di Menaresta hanno estratto il fascino dei Lambic – le fermentazioni spontanee in cui rivive il preziosissimo spirito invisibile della valle della Senne di Bruxelles – declinandolo a partire dal lievito madre del pane, che è in equilibrio microbico con l’ambiente esterno e comprende in sé i lieviti e i batteri autoctoni di tutta l’area della valle del fiume Lambro, tanto cara ai ragazzi del birrificio.

Il risultato – come per i Lambic! – è una bevuta chiara e particolarissima, secca e sapida, dal carattere vinoso (con inconfondibili note di cantina) e un retrogusto decisamente acidulo, dominato dai sentori minerali della pasta madre e dai profumi di muffe nobili.

Come Lambic del fiume Lambro – dunque scherzosamente soprannominato Lambric… – Birra Madre è maturata in botte nove mesi prima di essere imbottigliata: tutta la fragrante semplicità dei cereali insieme alla complessità di un sorso dall’anima funky.