In corrispondenza del London Bridge, proprio accanto al The Shard – il grattacielo a guglia più alto di Londra, progettato da Renzo Piano – si snoda una storica tratta ferroviaria d’epoca vittoriana, che corre su un lungo ponte ad arcate. Nel corso del tempo, quelle gallerie sono state occupate da locali alla moda e botteghe, siti di produzione ed esposizione, arrivando a vantare una densissima concentrazione di moderni birrifici artigianali: l’atmosfera industrial e hipster attira frotte di appassionati e curiosi lungo quello che è stato ribattezzato Bermondsey Beer Mile. Due miglia che il sabato pomeriggio – quando tutte le taproom e gli spacci aziendali sono aperti contemporaneamente – diventano un vero e proprio festival birrario, con un’offerta di marchi blasonatissimi e di street food da tutto il mondo che vale da sola un viaggio verso la capitale inglese!

The Kernel Brewery nasce lì nel 2009, con un team di professionisti capeggiato da Evin O’Riordan che si è posto un “semplice” obiettivo: realizzare birre che abbiano come base e ispirazione la solida e centenaria tradizione inglese, ma che si sviluppino sulla scia delle sfumature aromatiche luppolate di scuola americana. Etichette sobrie ed eleganti dalla grafica minimal per creazioni altrettanto pulite e dalla grande facilità di bevuta, basate su un numero limitato di ricette sulle quali giocare con infinite variazioni, grazie ad affinamenti in legno, sperimentazioni acide, luppolature uniche o aggiunte di ingredienti speciali. Marchio di fabbrica riconosciuto e apprezzato dagli appassionati di tutto il mondo e da tantissimi birrifici britannici, per i quali si è rivelato una vera musa ispiratrice!

Basata su un’antica ricetta ritrovata nell’archivio della gloriosa Barclay Perkins Brewery, la Imperial Brown Stout London 1856 intende riproporre filologicamente quel genere di birre dalla quali si svilupparono successivamente le più famose Russian Imperial Stout – e proprio questa precisa formula è quella della Courage Russian Imperial Stout prodotta fino al 1992, ultimo anello di collegamento con tale retaggio birrario.

Nera impenetrabile al bicchiere, rotonda e liscia al sorso, dal carattere assolutamente gentile: profumi tostati di caffè e cacao imprimono il primo timbro sensoriale, per poi aprirsi a frutti scuri (ribes, mora), frutta secca a guscio (nocciola, mandorla) e disidratata (uva passa, fico, prugna).

La ricchezza è propria di una birra che si struttura solidamente attorno a un corpo maltato dall’alto tenore alcolico, esprimendo insieme note dolci (melassa), inaspettatamente fresche (una sottilissima vena acidula da torrefatto sottende la bevuta) e complesse (cuoio, tabacco, vaniglia, tenue affumicato).

Il finale è lungo e amaro, scoprendosi man mano che la temperatura d’assaggio si fa più calda – non solo un esercizio di stile dunque, ma la bevuta perfetta per chiudere con classe e piacevolezza una serata da vero gentleman (o lady) inglese!